Quantcast
Channel: Primo atto
Viewing all articles
Browse latest Browse all 16

La Politica del DDT

$
0
0

Ci hanno raccontato per anni che “stavamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità”.
Chi vi scrive non è un libero professionista: il mio reddito è sempre stato “quello”, anzi piuttosto tendente al basso (a seconda delle ore lavorate, che son diminuite di anno in anno), visto che appartengo alla “ripugnante” casta dei professori e dei precari.
Quelli che…vai ad insegnare a 67 km dalla tua città per sei ore a settimana (una per giorno, magari) e non ti rimborsano neppure le spese.
Quelli che…, se non hai un compagno che lavora per 1400 euro al mese, fai la fame di sicuro.
Il professore precario, visto sotto certa ottica, sarebbe solo un mantenuto dello Stato.
Rammento con amaro riso quando l’ex Ministro della Pubblica Istruzione parlava di “stipendifici” ed altre amène banalità.
Perché, altrettanto banalmente, io affermavo di non aver mai fatto un solo giorno di malattia e di essere andata a scuola anche con febbre e mal di capo, pur di non dare “problemi” di sostituzione alla sede scolastica che “mi ospitava”.
Quello che il Premier attuale ha dichiarato mesi fa sul “posto fisso”, da lui definito altrettanto amenamente come “noioso”, è vero: il posto fisso è noioso perché rappresenta una utopia e le utopie – si sa – tediano: mentre è del tutto godibile attendere che il Fato lavorativo si compia, nei decisivi mesi di settembre e ottobre.
E se la chiamata dalle scuole non dovesse arrivare, ci son sempre i Poeti.
A consolare.
Non cantastorie o strimpellatori alle pendici di monti e vulcani, non karaoke dipendenti, ma Poeti veri.
L’altro giorno, guardando il patrimonio librario ammassato da mio padre, ora settantatreenne, mi son chiesta come mai non si è mai pensato ad una tassa sui libri.
Forse perché la cultura resta un fenomeno di nicchia, che non coinvolge le masse e questo andazzo politico, invece, le masse le colpisce eccome.
Assieme alla favola dell’ “essere fino ad oggi vissuti al di sopra delle (nostre?) possibilità”, siamo rimasti orfani delle ideologie: i “franchi” politici del tempo presente ci hanno raccontato quest’altra storiella “brutta”, derubandoci anche della speranza.
La prima, necessaria “dipartita intellettuale” è quella che vuole il comunismo defunto – e, se esiste ancora, c’è solo per mangiare i bambini. Ma a me sembra, piuttosto, che siano i capitalisti dell’alta finanza a “mangiarli”.
I nostri figli, figli di precari e, a loro volta, futuri precari, disoccupati, cassintegrati.
A me, che pur nostalgica non sono essendo nata negli Anni Settanta, sembra – e sottolineo “sembra” – che dichiarare il comunismo “morto” costituisca un’abile escamotage per sposare quel sempiterno strapotere borghese che sta riducendoci alla fame e privandoci, oltre che del cibo, anche della dignità d’esistere.
Dignità di vivere del proprio lavoro, per inciso.
Ma il lavoro non c’è più e, quindi, la dignità del vivere è perduta in partenza.
Ma ce n’è anche per altre parti politiche: la radicalità del messaggio di Cristo è stata barattata col “testimonio della buona coscienza”.
Per la serie, agite come credete, se ritenete opportuno.
E l’etica dov’è? È diventata “soggettiva” anch’essa.
Degli altri movimenti e partiti politici non parlo. Non ritengo siano mai stati sostenuti da alcuna ideologia.
Si è persino accettato che del Sacro Tricolore si facesse carta straccia senza gridare allo scandalo, visto che, tanto, eravamo già orfani delle idee e di tutto ciò che ci dava delle“motivazioni”.
E’ la politica del DDT: accerchi la zona da annientare con il disinfestante, facendo morire ciò che vive attorno al formicaio. Il formicaio, esaurito il commestibile, si nutre del veleno e soccombe.
Forse, tutto questo schifo ci servirà a sviluppare un approccio al mondo meno antropocentrico e più naturalista.
Tra un po’, ci insegneranno che non c’è differenza tra un uomo e un insetto.
E noi ci crederemo.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 16

Latest Images

Trending Articles